Formazione & insegnamento
ISSN: 2279-7505 | Published: 2019-12-31
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Title: Umberto Margiotta and incremental rationality in pedagogical research
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Keywords:
Title: Umberto Margiotta e la razionalità incrementale nella ricerca pedagogica
Abstract: editoriale
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Title: Umberto Margiotta et rationalité progressive de la recherche pédagogique
Abstract: éditorial (This version of record did not originally feature translated metadata in this target language; the translation is hereby provided by Google Translation)
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Title: Umberto Margiotta y racionalidad incremental en la investigación pedagógica
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Title: Umberto Margiotta e racionalidade incremental na pesquisa pedagógica
Abstract: editorial (This version of record did not originally feature translated metadata in this target language; the translation is hereby provided by Google Translation)
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Di quell’epoca ricordiamo testi miliari come Insegnante di qualità (1996), Riforma del curricolo e formazione dei talenti (1997), Insegnare nella società della conoscenza (2007), Abilitare la professione docente (2010), The Grounded Theory of Teaching (2011). Questa razionalità incrementale e partigiana sta anche alla base della fondazione della SIREF società di ricerca atipica nel mondo delle società scientifiche accademiche. Tutte le sperimentazioni e le scelte di ricerca coinvolgono massicciamente gli insegnanti, nella convinzione che non è possibile fare pedagogia e didattica dall’alto, perché i nuovi processi di rigenerazione della conoscenza non si attivano se non attraverso il coinvolgimento diretto di chi opera nelle classi. L’atipicità della SIREF consiste nel fatto che, fra le società scientifiche pedagogiche, è l’unica fondata da accademici e insegnanti, resta ancora oggi l’unica aperta alle figure di insegnanti-ricercatori, formatori, dirigenti scolastici e altri attori della formazione. È stata volutamente progettata così. Come ponte tra ricercatori puri e insegnanti-ricercatori. Fondamentale, per Margiotta, comprendere che i nuovi processi di rigenerazione della conoscenza passano attraverso una ricerca che non escluda l’insegnante, ma che lo supporti nella sua opera di trasposizione dei saperi. Non in una prospettiva semplicemente dialettica del rapporto teoria-prassi, ma in una prospettiva di co-evoluzione. Discorso analogo caratterizzato dall’idea di co-evoluzione vale per la rivista che fonda e dirige per un ventennio: Formazione & Insegnamento, costantemente aperta al mondo della libera ricerca di studiosi, formatori ed insegnanti, al confronto tra diversi orientamenti, tutti ospitati nelle pagine della rivista con eguale legittimità. 5. La formazione come oggetto epistemico e la capacitazione dei talenti Il traguardo di questa nuova scuola e di questi nuovi insegnanti concepiti da Margiotta è il talento, traguardo di interesse sociale, ancor prima che individuale, coincidente col successo formativo. Il suo ultimo testo, La formazione dei talenti, è del 2018. EDITORIALE / EDITORIAL 11 Già da un paio di decenni la formazione, più che l’educazione, aveva catturato i suoi interessi. La formazione intesa come dispositivo principe per lo sviluppo e l’accompagnamento del soggetto in tempi di transizione, laddove, Con Amartia Sen, il paradigma dello sviluppo umano prende il posto del paradigma del capitale umano. E’ una formazione che dà forma all’agire capacitante. Dove diritto ad apprendere diventa diritto di vita. Nasce così, nel 2012, il primo volume del Trattato europeo della formazione, scritto con Baldacci e Frabboni, Longlife/Longwide Learning. Per un Trattato Europeo della Formazione che anticipa, in Italia, la prospettiva delle capacitazioni, alla quale Margiotta dedica altri testi significativi. Un testo nato dall’esigenza di indagare le strutture-chiave dell’esperienza: formare, educare, istruire; e dalla necessità di riposizionare i rapporti e ridefinire i termini in rapporto alle scienze della formazione. Ma per riposizionare i rapporti formazione-educazione e ridefinire i termini in rapporto alle scienze della formazione, serve interrogarsi sull’evoluzione, fatta di continuità e discontinuità, che ha caratterizzato il mondo dell’educazione quello della formazione degli ultimi cinquant’anni. Serve reinterrogarsi sulla fondazione stessa della Formazione secondo i tradizionali principi del dubbio metodico. Frutto di questo lavoro epistemologico e ontologico insieme è il volume Minello-Margiotta del 2011 Poiein. La pedagogia e le scienze della formazione. Lavoro di fondazione che parte dall’analisi degli accadimenti del mondo della formazione dell’educazione. Poien è stato un impegno di ampia portata: scritto in tempi in cui imperava l’anarchismo metodologico di Feyerabend, come prima azione è stato necessario difendere al scelta dello strumento di indagine, ovvero La metodologia dei programmi di ricerca di Lakatos intesi come criterio dirimente, dove ogni teoria è concepita come un programma di ricerca e vi sono programmi di ricerca in competizione tra loro, che si difendono dalla falsificazione del nucleo metafisico. Un nucleo metafisico che sta alla base di tutte le evidenze e le conclusioni sperimentali dell’evidence-based. È stato necessario difendere la legittimità stessa di una costruzione di modelli, mentre il decostruttivismo operava le sue ultime conquiste e si affacciava la temperie del postumano. È stato necessario identificare gli spazi del confinamento bio-educativo, per sfuggire al riduzionismo e offrire spazi di apertura all’anthropos. E anche difendere una pedagogia capace di teoresi iuxta propria principia. La sola in gradi di toglierla dalle derive della marginalità in cui un ruolo meramente critico l’ha relegata – marginalità che è appunto mancanza di coscienza teorica – e riconquista un ruolo disciplinare autonomo all’interno del quale, nei paradossi della complessità, riesce a far convivere approcci plurali. L’oggetto epistemico forte, che ci consente di affrontare un futuro che rafforzi la centralità dell’anthropos, secondo Margiotta, è indiscutibilmente la formazione, sotto la quale far confluire educazione e istruzione. Sotto tale egida va interpretato il lavoro sulle ontologie del progetto PRIN OntoPed 2011-2014, confluito in un’intera collana di volumi usciti per i tipi della casa editrice. Progetto che ha cercato di “riordinare la casa pedagogica”, identificando gli strumenti, le ontologie regionali, di cui la pedagogia contemporanea necessita. Un lavoro basato sull’analisi semantica del valore d’uso delle parole. Oltre l’enciclopedismo neo-illuminista della mappa mentale (le scienze sorelle) per ricollocare la pedagogia iuxta propria principia, nei processi di generazione della conoscenza. I quali sono processi che interagiscono Rita Minello 12 in rete – rete come modello critico-ermeneutico - come attesta anche il volume del 1997 Pensare in rete. Non può questo breve intervento dar conto del percorso culturale ricco e complesso che ha segnato la vita e il lavoro di Umberto Margiotta. Ho perciò operato come avrebbe fatto lui in contesti simili, quando, molte volte, mi ha sollecitata a trovare, nella complessificazione, alcune linee di semplificazione, azione necessaria tanto nella ricerca, quanto nell’insegnamento. Conoscere Umberto Margiotta e fare ricerca insieme è stato un privilegio. EDITORIALE / EDITORIAL 13